Servizio fotografico dell’installazione “Ebrei di Rodi. Eclissi di una comunità 1944 – 2024”.
L’installazione è pensata in modo da evidenziare, a colpo d’occhio e in maniera scenografica, il numero imponente di persone deportate, il loro nome, la loro età e l’esiguo numero di sopravvissuti. Il pubblico camminerà attraverso un percorso di elementi verticali sospesi, tanti quanti furono i deportati, e di lunghezza variabile in base all’età raggiunta al 23 luglio 1944, venendo coinvolto in prima persona. Realizzata in modo volutamente incompiuto, mira a sottolineare il valore simbolico del coinvolgimento del pubblico. Solo la partecipazione diretta del visitatore la renderà completa: il ricordo e la conoscenza degli eventi storici non sono atti passivi, richiedono l’impegno, l’attivazione e il coinvolgimento diretti di ognuno di noi. La visita sarà accompagnata da pannelli esplicativi e contenuti audiovisivi. Tramite l’uso di interviste inedite ai sopravvissuti realizzate dalla Fondazione CDEC, il visitatore ascolterà le voci dei sopravvissuti.
Curatrici:Sara Buda | Daniela Scala
Consulente: Liliana Picciotto
Art director: Sara Radice